Jana Draka: nel mondo

di Roberto Pati –

I Jana Draka sono una progressive band italiana composta da Valerio MagliDanilo PantusaFederico Aramini e Valentina D’Angelo.

Il progetto nasce nell’autunno del 2014 quando Valerio Magli decide di formare una rock band arruolando Luigi Conte alla batteria, Lorenzo Cecchetti al basso e Danilo Pantusa alla chitarra. Verso la fine del 2015 dopo aver lavorato agli arrangiamenti dei loro primi brani, la band inizia con solo un PC e una piccola scheda audio a registrare il primo EP.

Il 29 Dicembre 2015 i Jana Draka si esibiscono nel loro primo Live che riscuote un buon successo da parte del pubblico e, un mese dopo, fa il suo ingresso nella formazione il pianista e tastierista Francesco Straface che completa la prima line-up.

Il 7 Maggio 2016 esce l’EP Introspection mentre a Giugno viene rilasciato il videoclip del singolo Portrait of Fancy.

Per divergenze personali con gli altri componenti della band, Luigi viene allontanato dal progetto e al suo posto entra il giovane batterista Riccardo Lirangi. Con questa formazione i Jana Draka riprendono a lavorare a nuovo materiale inedito per la realizzazione di un Album, ma nell’estate del 2017 Riccardo e Lorenzo abbandonano il progetto. La band riesce comunque a pubblicare un secondo singolo A Gem’s Last Moment e continuare la lavorazione dell’Album. Quando però anche Francesco abbandona la formazione, Valerio e Danilo decidono di trasferirsi a Roma e ricominciare tutto da zero.

Nel Settembre 2018, giunti nella capitale, radunano immediatamente con loro Giorgio Belluscio che aveva già registrato le tastiere di Introspection e qualche mese dopo entra a far parte della band un secondo tastierista, Federico Aramini. Nel Maggio del 2019, la formazione si completa con l’entrata della batterista Valentina D’Angelo.

Con questo nuovo nucleo, più grinta (e qualche preamplificatore in più) i Jana Draka producono con le loro sole forze il loro primo album “Where the Journey Begins”, rilasciato nel Dicembre 2019 e da cui sono stati estratti i singoli Salem e Daydream.

Superfluo dire quanto ci sappiano fare, d’altronde hanno scelto la strada più difficile per vivere il loro mondo musicale, sia per l’iperselettività degli ascoltatori di Prog, sia per la difficoltà propria del genere. Costruiscono le loro trame musicali con metodo e introspettiva attitudine. “Where the Journey Begins”, a differenza della moltitudine di prodotti progressive non è un concept nel senso proprio del termine, ma un compendio di stili e influenze accumulate ed elaborate a lungo prima di essere plasmate in un unicum inconfondibile. Galleggiano mestierando da un’intuizione all’altra sensa soluzione di continuità, creano viaggi ipnotici ed empirici oltre il suono stesso riportandoci indietro, fino agli albori del genere, ma con un sound attualissimo e massiccio nell’uso delle chitarrre da ricordare in ampi sprazzi la lezione di Brian May, come sanno tanto di Queen le aree più rockeggianti, nel loro spazio sinfonico e metafisico, che si alternano plasmandosi a momenti math rock, sospiri classic,e pillole di etnorock. Voce lucida e asservita allo scopo come la ritmica mai eccessiva e riff di chitarra ariosi, con assolo di piano mai fine a se stessi fanno dei Jana Draka, un sicuro riferimento sia per chi neofita si affaccia a questo genere, sia per chi di prog ne è intriso fino al midollo.

“Where the Journey Begins” un album per palati fini!