di F.G. Longo –
Atlantide è la storia di una mitica isola che per millenni ha affascinato l’uomo. Una delle band entrate nella leggenda del progressive nostrano è l’angloitaliana “The Trip”, artefice di quattro interessanti album, tra cui appunto “Atlantide”.
Davvero entusiasmante avere tra le mani la nuova versione su CD della BMG rimasterizzata e ristampata, apprezzandone subito l’accattivante cover apribile con tanto di isola atlantidea, infarcita da allegorici elementi grafici, quasi fantasy; davvero un lodevole biglietto da visita di quest’opera tipicamente progressive e indiscutibilmente originale, datato 1972. Dai quattro elementi del precedente e ottimo “Caronte”, si arriva ad una line-up decisamente sobria ed essenziale, formata da Joe Vescovi (tastiere e voce nonché autore di musiche e arrangiamenti), Arvid «Wegg» Andersen (basso, voce e testi) e il noto e talentato Furio Chirico (batteria e percussioni), torinese militante degli “Arti e mestieri”, che di lì a poco lo avrebbe assurto a leader del gruppo.
Chi si aspetta dunque un progressive rockblues impregnato della sanguigna chitarra di William Gray, presente nei precedenti album, rimane sorpreso nel ritrovare invece un sound volutamente più severo e lineare, totalmente imperniato sulle sofferte e trainanti tastiere di Vescovi e sui precisi tocchi percussivi di Chirico. Come anche altri hanno avuto modo di far notare, il sound che ne risulta strizza un po’ l’occhio ai grandi del progressive come i King Crimson e gli ELP, non senza un pizzico di Gentle Giant, ma, onor del vero, il risultato finale, sempre ben rielaborato e arrangiato, ha un sapore inconfondibilmente legato ai Trip e alla loro peculiare identità musicale.
Con quest’album Joe Vescovi e i Trip ripercorrono quell’epica storia con l’immancabile e drammatico epilogo attraverso musiche e testi significativi, ritrovando nei sottotitoli e nei brani una maggiore attualizzazione tematica che punta il dito contro l’indiscriminata volontà di dominare le coscienze e la Natura stessa. Ma sarà proprio quest’ultima, violentata e deturpata, a ritorcersi contro l’umanità ormai deviata e i Trip parlano chiaramente del crollo dell’illusione di dominare la Natura, dell’Energia mal gestita che distrugge l’uomo immeritevole e irresponsabile, dunque di anarchia e infine di cataclisma, tema musicalmente tratteggiato dalla batteria di Chirico, tecnicamente impeccabile e capace di rendere l’idea voluta con ritmi frenetici fuori di ogni schema e previsione.
Per un concept di questa portata, Joe Vescovi ha pensato bene di ispirarsi nuovamente al filone mitologico, così come già avvenuto con “Caronte”, realizzando in definitiva, un lavoro più riflessivo, ricco di idee musicali talvolta anche semplici ma indubbiamente interessanti ed efficaci, a ricordarci che la creatività e l’ispirazione sono sempre alla base di ogni vera espressione artistica.
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