Pane: a lezione di musica

di Roberto Pati –

Pane nasce nella prima metà degli anni ‘90 intorno al trio formato da Vito Andrea Arcomano (chitarra), Maurizio Polsinelli (piano) e Claudio Orlandi (voce/testi). Nel corso del decennio il gruppo si impegna nella ricerca di un proprio stile, che vedrà il suono acustico e la ricerca poetica come elementi caratteristici.

Se c’è un progetto musicale che più di tutti ha cercato di ridisegnare il concetto di musica in Italia, questo è sicuramente “Progetto Pane”, in profondità si propone come una scheggia impazzita che gravità nell’orbita del Folk Progressive, ma che racchiude in sé tutta la complessità di una musica globale, che affonda le proprie radici in territori variegati e strutturati che vanno dalla Word Music fino ai territori più estroversi della musica etnica. Il tutto restando fermamente ancorati a una duttilità stilistico esecutiva al servizio del progetto per far si che possa assorbire e rilasciare umori e sensazioni, da modellare a seconda selle esigenze. Spunti importanti, mai banali e sempre rielaborati.

Nella formazione si susseguono diversi musicisti sino ad arrivare alla composizione stabile con Claudio Madaudo al flauto traverso ed Ivan Macera alla batteria.


Il 2003 segna l’esordio discografico con l’album omonimo autoprodotto “Pane”, che con pezzi quali “Fiamma”, “Passo Lento” e “Termini Haus” viene accolto con grande favore dalla critica e dal pubblico. Nel contempo il gruppo partecipa a numerosi festival in giro per la penisola sempre segnati da riconoscimenti ed apprezzamenti.

Il 2008 è l’anno di “Tutta la dolcezza ai vermi” album prodotto dalla Lilium Produzioni di Milano e che presenta brani di spessore come “Testamento”, “Frana dolce” e l’interpretazione di “Tu non dici mai niente” di Leo Ferré. Per la critica musicale l’album trova posto tra le migliori uscite discografiche dell’anno.

E’ un album che racchiude in sé tutto il meglio della cultura cantautorale italiana e non solo nel senso più ampio del termine, una lezione asciutta a variegata ad attraversare le mode senza restarne contagiati.

Il gruppo si esibisce in numerosi live dal forte impatto sonoro dal quale nasce.

 l’esigenza di un nuovo disco più aperto alle sonorità dal vivo, prende così vita “Orsa Maggiore” del 2011, in collaborazione con ControfaseStudio. L’album , che porta con se brani ormai classici del repertorio Pane, come “L’Umore”, “Gocce”, “Cavallo” ed il brano che dà il titolo all’intero lavoro “Orsa Maggiore”, riceve numerose recensioni che lo accolgono con toni entusiastici. Potremmo considerarlo il capolavoro di una band di spessore, mai banale e sempre alla ricerca di sonorità senza tempo. È proprio in questo album che Progetto Pane, partendo da una importante congiunzione con gli Area, parte per un percorso di ricerca sono a ritroso nel tempo, fino a raggiungere sonorità lontane dal naturale modo di sentire la musica. Tutto è racchiuso in un concept illuminante e unico, qualcuno come Branduardi ci ha provato, ma senza mai riuscire ad andare in profondità come Pane, nella fusione di sonorità che abbracciano secoli di storia musicale.

Nel 2014 è la volta di “Dismissione”: Un intero lavoro di poesia sonora e ricerca dedicato alla problematica dell’amianto, che dà voce ai testi di Fabio Orecchini per la produzione dell’editore Luca Sossella. È un album crudo e sincero, corposo e importante, un continuo rimettersi in gioco. Integrità artistica e profonda padronanza delle idee fanno di questo album un unicum assoluto nel panorama musicale italiano.

Nel corso del 2015 si stabilisce la fuoriuscita dal gruppo del pianista Maurizio Polsinelli e del batterista Iva Macera.

Nel biennio 2016/17 il trio Vito Andrea Arcomano alla chitarra acustica, Claudio Madaudo al flauto traverso e bansuri e Claudio Orlandi alla voce realizza l’album The River Knows (A Tribute to The Doors) Tributo ai Doors, da sempre gruppo ispiratore. L’album  è semplicemente una genialata che assegna al Progetto Pane  un posto importante nel panorama musicale italiano e non solo. Cantare i Door in acustico è una cosa che solo i grandi si possono permettere, senza snaturare i pezzi. Dieci canzoni importanti del repertori della band che mettono a nudo la poetica di Morrison spogliandola e ricollocandola in un contesto musicale introspettivo e scevro.

I concerti sono occasioni per proporre i brani classici del repertorio Pane con nuovi arrangiamenti e le creazioni in divenire.