è in arrivo “mephisto ballad” il “tardodiscodark” della coppia Aiazzi/maroccolo

COME ERAVAMO
spazio-temporale
latitudine: 43.7658647
longitudine: 11.2562662
Secolo XX dC, anno di grazia MCMLXXX


Qui cominciò la nostra vita da suonatori. Ché non è vero
che un luogo diventi noto solo per la sua bellezza: è l’essere
umano che abita ogni luogo a renderlo importante. Sono
i sentimenti, i ricordi, le emozioni, l’ energia, il vissuto a
renderlo unico e speciale attraverso esperienze e modi del
tutto personali.
Chi ama un luogo, forse, senza rendersene
conto, sente e ama tutti coloro che lo hanno vissuto e
amato a loro volta. Fu qui che Ghigo trasformò una delle
tante cantine fiorentine in una sala prove musicale. Lo
fece da solo, creando una sorta di bunker isolato dal resto
del mondo. Vivemmo e suonammo in quel luogo prezioso
per una decina di anni. Fu il nostro punto di riferimento
vitale, crocevia di incontri speciali, cenacolo e propulsore
di creatività. Poco importava se fosse umido, privo di aria,
un po’ malsano insomma: per noi era, e rimane, un posto
meraviglioso e importantissimo, perchè cambiò radicalmente
le nostre vite e rese possibile la bellissima avventura
dei Litfiba. Fu in cantina che decidemmo con Bruno Casini
di ideare una performance speciale per il carnevale 1982:
la Mephistofesta. Per l’occasione componemmo “EFS 44
(Ethnological Forgery Series)”, da cui venne poi estratto
il frammento contenuto nell’EP “Guerra”. Brano oscuro,
minimale e ipnotico. Una processione funebre allucinata e
lisergica su un tappeto di suoni analogici e nastri rovesciati.

Un magma infernale!!!

COME SIAMO
spazio-temporale
latitudine: sconosciuta
longitudine: sconosciuta
Secolo XXI dC, anno di grazia MMXXI


“Mephisto Ballad”, il nostro tardodiscodark. Per i nostri
quarant’anni di musica, per la profonda amicizia che ci lega.
Per brindare alla grande storia dei Litfiba. Ci siamo ispirati
a “EFS 44”, rivivendo quello spazio temporale denso di
ricordi e di sensazioni forti. Senza nostalgia, ma piuttosto
eccitati, abbiamo iniziato a creare il rework del brano. Abbiamo
manipolato la composizione originale, trascinandola
nel presente con un linguaggio sonoro/musicale più affine
a come siamo oggi. Ci abbiamo preso gusto a tal punto da
far risultare evidente a entrambi il momento di realizzare
il nostro primo disco in “duo” era giunto. Sorprendente!
Ci siamo rimessi a lavorare con l’ intenzione di comporre
una “infernal ballad”: una sonata in continuo equilibrio tra
passato e presente, tra le oscurità e le penombre di allora
e il nero abissale odierno. Non un’ode a Satana, ma la
narrazione sonora di un momento profondamente buio che
attanaglia gli esseri umani sempre più disposti a svendere la
propria anima-vita in cambio del nulla. Del superfluo. Dell’
inutile. Abbiamo composto musica e suoni immaginando
questi scenari declinati in ambito teatrale e cinematico,
quasi stessimo realizzando la colonna sonora di uno spettacolo,
di fatto, inesistente. Ogni movimento della Ballad
si può vedere, percepire, “sentire”, e là dove ci mancava la
“parola”, abbiamo invitato Giancarlo Cauteruccio a donarci
la sua voce e le sue parole. un “Coro” diabolico
, il suo. Anni
fa anche lui venne a farci visita in cantina ed ebbe l’ardire
di proporre proprio a noi la colonna sonora della sua Eneide
postmoderna. Illuminante. Quella esperienza ci permise
di scoprire l’universo performativo, il teatro sperimentale,
la commistione tra i vari linguaggi creativi. mentre il disco
prendeva forma, si è unito a noi il lisergico Flavio Ferri con
le sue chitarre e i suoi synth vintage. “Mephisto Ballad”.