Un cachet da 150mila lire. Tanto furono pagati i Litfiba nella loro prima uscita, in una discoteca di Settignano, in provincia di Firenze, nel giorno che ha sancito ufficialmente la loro ‘nascita’. Era il 6 dicembre del 1980, la location era la discoteca new wave a Settignano, in provincia di Firenze. “Io riuscii a procurarmi l’impianto voci e il tecnico per la serata, con una spesa complessiva di 90mila lire”, il ricordo di Ghigo Renzulli
“Quella sera, al nostro primo concerto, ci mettemmo in tasca la spaventosa somma di 12mila lire a testa, che al giorno d’oggi corrisponderebbe occhio e croce a 30-40 euro circa”. Una data storica per il rock toscano e per quello italiano in generale: aveva aperto la strada ad un gruppo che avrebbe segnato la storia della musica italiana, i Litfiba E pensare che tutto era nato per caso, anzi, per un errore. Ghigo Renzulli aveva appena lasciato i Cafe’ Caracas, la band punk rock in cui ha suonato anche Raffaele Riefoli, per tutti Raf. Pochi giorni dopo viene chiamato da un bassista, Gianni Maroccolo che gli chiede informazioni a proposito dell’annuncio di una ricerca di musicisti per una band. Si scoprirà dopo che il Federico non era Ghigo ma Fiumani, della band dei Diaframma. Da un incontro nato con le premesse sbagliate, un leggero velo di mistero ha avvolto la band a proposito del nome. Per molti anni si è detto che avesse un significato dal sapore quasi razzista: ‘L’ITalia FInisce a BAri’ o anche ‘L’ITalia, FIrenze e BAsta’. Invece no. Tutto nasce dal passato di Ghigo da operatore telex. La lettera ‘L’, infatti, era la sigla della chiamata del sistema Iricon usato dal telex, IT stava per Italia, FI per Firenze, e BA per via de’ Bardi, a Firenze, dove si trova la cantina di Renzulli dove i Litfiba sono nati.
Il resto lo racconta la loro musica.