TONY IOMMI, IL CHITARRISTA CHE NON SI E’ MAI ARRESO!

di F.G. Longo.

Frank Anthony Iommi nasce a Birmingham da padre nato in Brasile da genitori originari di Frosinone, e madre Palermitana. A scuola era compagno di John Michael Osbourne, che amava vessare con nomignoli ed insulti, Ozzy fu il soprannome che gli venne affibiato perché balbuziente, e che costrigeva a pagare una somma a mo di “protezione”. Non crediate che Tony non abbia subito anche lui angherie, a 9 anni cadde e si spaccò il labbro perché inseguito da un altro ragazzo, a causa di ciò gli venne affibiato l’appellativo di Scarface (Sfregiato). Crescendo divenne così “paranoico” circa la cicatrice che si fece crescere i baffi per tentare di coprirla. Per difendersi dai bulli e le gang locali a 10 anni iniziò a praticare Judo, Karate e Boxe. Grande ammiratore di Hank Marvin degli Shadows, Tony amava suonare la chitarra sin da ragazzino, anche se il suo primo amore fu la batteria, e mosse i primi passi strimpellando jazz e blues. Finiti gli studi andò a lavorare prima come idraulico, poi in un’officina dove si producevano anelli, in un negozio di dischi ed alla fine in un fabbrica di lamiere, nel frattempo continuava a seguire i suoi sogni. Nel ’68 fu scelto come temporaneo rimpiazzo nei Jethro Tull, la vita sembrava volergli dare un’opportunità, ed invece durante il suo ultimo turno di lavoro una pressa gli amputò le falangi superiori del medio e dell’anulare della mano destra (essendo Tony mancino, con le dita della mano destra preme le corde). Dopo un mese trascorso in ospedale con la speranza che le falangi gli venissero riattaccate, e dopo che tutti i tentavi si rivelarono vani, Tony si trovò a dover guardare in faccia la triste realtà. Tentò di imparare a suonare da destro ma fu inutile, cadde allora in depressione ed abbandonò il mondo della musica.
Tony era disperato, un uomo senza un futuro, niente per cui lottare, era finito, morto dentro, ma con un ultimo sussulto decise che avrebbe trovato il modo di farcela, lo aiutò in questo il suo caporeparto in fabbrica che insistette numerose volte per fargli ascoltare Django Reinhardt, famoso chitarrista belga che aveva perso quasi completamente l’uso della mano sinistra a causa di un incidente. Tony fu impressionato, Tony non poteva crederci, Tony tornò a credere in se stesso! Si costruì delle protesi sagomando la plastica di alcuni tappi di flaconi di detersivo liquido, e per suonare meglio decise di accordare la sua chitarra un semitono sotto rispetto le chitarre normali, così che le corde fossero più morbide. Queste scelte fatte per necessità finirono per rendere unico il suono di Iommi, un po’ come per Garrincha, che fece delle sue menomazioni un pregio, creando finte incredibili, Tony sfruttò l’incidente e ciò che ne conseguì per creare qualcosa di immenso, facendo da apripista, con Jimmy Page dei Led Zeppelin, per quello che diventerà famoso come Heavy Metal.
Nel ’66 aveva risposto, con il compagno di scuola Bill Ward, ad un annuncio trovato in un negozio di dischi, un cantante cercava una band, era Ozzy. Dopo il loro incontro decisero che avrebbero di formare un complesso. Ozzy si portò dietro il chitarrista Terence “Geezer” Butler, che fu spostato al basso e così ebbe inizio la leggenda … anche se la band ebbe a cambiare nome più volte, fino a scegliere BLACK SABBATH!I loro suoni oscuri e pesanti, i testi con ricorrenti riferimenti a demoni e occulto, gli portarono fama e celebrità, ma anche parecchie noie e disapprovazione, con tanto di accuse di satanismo. Proprio nella canzone Black Sabbath Tony usa la Triade del Diavolo, un tritono fortemente dissonante e disorientante conosciuto nel Medioevo come diabolus in musica. I Black Sabbath cantarono anche la difficoltà di vivere, l’alienazione, la paura della guerra nucleare, e l’ingiustizia di tutte le guerre, oltre ad esortare i giovani a cambiare il mondo. I temi pacifisti ed antimilitaristi ricorrono spesso, e rendono le loro canzoni vere poesie moderne. Tony ha collaborato con grandi artisti della scena internazionale, da Ronnie James Dio a Ian Gillan, da Cozy Powell ai Queen, da James Hetfield (da lui considerato suo degno erede) a Ritchie Blackmore e Bruce Dickinson.
Tony è stato pioniere, con Page, dell’Heavy Metal, ma non solo Tony è un esempio di determinazione, ha seguito i suoi sogni, non ha mai mollato, Tony è uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, nonché polistrumentista capace di suonare il piano, il sintetizzatore, il flauto, un maestro di musica, ed un modello per tutti noi!
TONY IOMMI, UN UOMO!!!