Progressive Italia: Le Orme

di F.G. Longo

Il gruppo musicale Le Orme nacque nella seconda metà degli anni Sessanta a Marghera, zona industriale vicino a Venezia, da un’idea del chitarrista veneziano Nino Smeraldi e del ventunenne Aldo Tagliapietra di Murano. Si unirono a loro il bassista Claudio Galieti e il batterista Marino Rebeschini che dovette abbandonare dopo poco tempo per assolvere agli obblighi di leva e fu sostituito da Michi Dei Rossi, proveniente dal gruppo degli Hopopi, una formazione che godeva di una certa fama nel mondo del beat italiano. Le Orme si esibirono spesso nel famoso locale di musica dal vivo Il Piper di Roma, uno dei luoghi cult del rock di quel fortunato periodo della musica italiana, guadagnandosi una discreta notorietà nell’ambiente. In quel periodo fu ingaggiato il tastierista Toni Pagliuca, in occasione di una partecipazione della band al concorso canoro Un disco per l’estate. Nel 1969 anche Claudio Galieti abbandona, sempre a causa degli obblighi di leva e fu sostituito al basso da Aldo Tagliapietra. In quello stesso anno con Dave Baker che sostituiva temporanemante Michi Dei Rossi alla batteria, la band incise il singolo Irene che molti considerano la genesi del rock progressivo italiano, sebbene fu pubblicato solamente nel 1973 perchè considerato inadatto al pubblico italiano. Quel singolo insieme con due provini ispirati alla musica colta, rappresentarono anche la svolta del gruppo che abbandonò definitivamente il beat per quel pop sinfonico che si andava affermando sempre di più in Inghilterra; la formazione vide anche la defezione di Nino Smeraldi per contrasti insanabili con Toni Pagliuca. Si era giunti alla formazione classica a tre: Tagliapietra al basso, chitarre e voce, Pagliuca alle tastiere e Dei Rossi alla batteria.