Fuoco di Karin: Rock mix e affini

di Roberto Pati

I Fuoco di Karin sono un gruppo indie rock trentino, formatosi verso metà 2019 da un progetto di Riccardo Franzoi (testi, arrangiamenti e batteria) e Giovanni Spagnolli (chitarra e voce), amici da una vita con un passato metalcore.
Il duo ha deciso di dedicarsi all’indie perchè, essendo un genere molto vasto, consente di mischiare varie influenze dando la possibilità di creare un ibrido che fonde il gusto personale con quello che potrebbe essere un cantautorato dalle sfumature naïf.

Tutti i pezzi prodotti vengono arrangiati e registrate a casa, in una sala denominata “Frankenstudio Records”, nome che denota il processo di assemblaggio di basi e canzoni che riesce ogni volta a dare vita ad una nuova creatura.

Il sound dei Fuoco di Karin vuole risultare pulito ma allo stesso tempo aggressivo, tutto ciò per sostenere la linea vocale. Viene data molta attenzione alla stesura dei testi, che, sotto una facciata “semplice” nascondono sempre messaggi e riferimenti sulla società odierna.

Nel 2020, nonostante il disagio di vivere che ha afflitto il pianeta, la band è riuscita a collezionare l’uscita di ben quattro singoli, Foresta, Arlanda, Mascherina e Lanterna. Con l’inizio del 2021, I Fuoco di Karin rilasciano il loro nuovo singolo “Mollami“, una canzone che parla della routine e dei dogmi sociali che affliggono gli esseri umani al giorno d’oggi. Il pezzo condanna i troppi impegni che, se da una parte vivacizzano la nostra vita, dall’altra ci vincolano costantemente a delle scadenze troppo severe da rispettare.
La frenesia della settimana è calcolata fino all’ultimo dettaglio e nel momento in cui un qualsiasi un imprevisto si palesa, non trova spazio per manifestarsi. Con la loro ultima uscita, la band trentina ci invita a trovare le forze di fermarsi un attimo, riflettere, prestare attenzione, e perchè no? Anche concedersi un giorno di riposo.

Mollami stilisticamente si colloca a metà strada tra il rock indie insito nei migliori Zen Circus e il salmodiare pregante cha contraddistingue le produzione dei Massimo Volume, tutto tirato da un sound giusto e ben realizzato. una sorta di catena sonora trainante e squillante.”