Simple Mood: Radice nera

di Roberto Pati –

Ci saranno sempre parole da dire, ci saranno sempre suoni da ascoltare, e finché ciò sarà, vuol dire che in noi allogherà la speranza, il piacere, il desiderio di esserci. Simple Mood, sono questo; cioè tutto quello che si può pensare, tutto quello che intrecciandosi alle passioni traccia origami negli umori, aggrappandosi saldamente a suoni plasmati per emozionare. Poco importa che Radici, sia un excursus al contrario riuscitissimo atttraverso il filo della musica fino alle sue origini. Anima Black, ma anche Jazz, Country sapientemente miscelati con ritmi sudamericani serviti con il miglior pop possibile. Pezzi che arrivano diretti e tranquilli al nostro più intimo piano emozionale senza perdere spessore e stile.

I ragazzi ci sanno fare, eccome se ci sanno fare, avranno osservato dalla finestra le rondini portate via da un effimero autunno, avranno parlato di fughe oltre lo spazio, di storie spezzate e ricucite disperatamente, avranno volato tra L’Avana e Detroit, prima di raggiungere attraverso polverose e interminabili strade Memphis a bordo di una vecchia Mustang color sabbia ascoltando Stevie Ray Vaughan , per chiudersi dentro fumosi club’s sulle sponde del Mississipi ad ascoltare l’America che suda e canta, che piange e suona. Avranno cercato accordi e tonalità, nel buio delle proprie anime… prima di partorire un suona che racchiude in sè, l’essenza stessa della musica, a volte effimera altre importante ma comunque solida.

Radice; un viaggio attraverso 11 tracce, tanto simili ma così diverse, una composizione molecolare che sfugge da ogni inquadramento stilistico proprio. si parte con due tracce, una sorta di prologo, da cantautorato Made in Italy di terza generazione di qualità che provano a sbandare verso un indie maturo. Quando parte Musica Nera, ci accorgiamo di esserci immersi in tutto e per tutto dentro l’anima vera di un lavoro destinato a durare nel tempo e col tempo. La Prossima Emozione una ballata stile italico in piena regola, fa coppia con Collisione dove la voce in grande spolvero danno una marcia in più. da Nulla in poi solo Black e poi Black in tutte le sue sfumature. Perfino Mercedes Trip, che altrove sarebbe apparso un riempitivo, in questo contesto ha un senso compiuto. Gioiellino assoluto Ho ucciso la mia donna.

“Raffaele Cerella e Luigi Merone sono i due “Simple Mood”. “Simple” è la parola chiave di questo progetto. Essa non si riferisce solo alla sua formazione minimal, ma rappresenta l’essenza di ciò che “Simple Mood” esprime ad ogni esibizione e in ogni composizione. La caratteristica di questo duo è quella di riuscire, seppur con solo due performer, ad incorniciare ogni pezzo all’interno di un Mood unico, essenziale ma per niente povero: un Simple Mood.”