Progressive Italia: Napoli Centrale.

di F.G. Longo-

Il complesso viene fondato nel 1975 grazie a James Senese, eclettico sassofonista, e al batterista Franco Del Prete provenienti dalla precedente esperienza musicale negli Showmen. Gli altri componenti della formazione sono Mark Harris (piano) e Tony Walmsley (basso e chitarra) che dopo il primo LP abbandona il gruppo per unirsi a un’altra formazione, il Rovescio della Medaglia. In seguito si aggiungono per un breve periodo Pippo Matino al basso elettrico e Peppe Sannino alle percussioni. Nella band, prima di dedicarsi alla carriera solista, per qualche periodo ha militato anche Pino Daniele al basso.
Il nome, che gli viene suggerito da Raffaele Cascone (uno dei presentatori della storica trasmissione radiofonica Per voi giovani), è la denominazione della stazione ferroviaria del capoluogo campano a indicare il viavai di gente, corpi e volti diversi in un incontro popolare-culturale che è poi la base da cui parte la musica di Senese, anch’egli “figlio della guerra”.
I modelli da cui trarre spunto sono John Coltrane, il Miles Davis del periodo elettrico, ma anche i Weather Report tra cui, soprattutto, Wayne Shorter e Joe Zawinul, a creare un mix di Jazz-Rock-Prog unico nel panorama della musica italiana degli anni settanta. «James, sei felice?» «No; rifatemi questa domanda il giorno in cui Miles Davis sarà in testa alla hit parade» questo dichiarava James a un giornalista dopo uno dei suoi numerosi concerti con i Napoli Centrale.
Proprio nel 1975 esce il primo album omonimo del complesso, che presenta la storica canzone Campagna, assieme a Pensione Floridiana, e Vecchie, Mugliere, Muorte e Criaturi dove i temi sono quelli dell’emigrazione, della povertà, dello sfruttamento e dell’inesorabile passaggio dalla società agricola a quella industriale.
L’anno dopo è la volta dell’album Mattanza grazie al cui successo la band partecipa al Montreux Jazz Festival. Qui spiccano brani come Sangue Misto e Simme Iute E Simme Venute. Il tecnico del suono per quest’album è Bobby Solo e il lavoro probabilmente rappresenta quello meglio registrato dal complesso napoletano.
Nel 1977 è la volta del più sperimentale Qualcosa ca nu’ mmore, per la cui produzione vengono ingaggiati Pino Daniele al basso, allora ancora sconosciuto, e Ciro Ciscognetti alle tastiere. Brani come O Nemico Mio, A musica mia che r’è o Nun Song Na Vacca dai temi stavolta meno espliciti chiudono il periodo d’oro dalla band partenopea.
Segue un lungo periodo di inattività, periodo nel quale James Senese intraprende una carriera da solista, fino all’uscita degli album Jesceallah e Zitte! Sta venenn’ ‘o mammone, usciti rispettivamente nel 1992 e nel 2001.

NAPOLI CENTRALE

1974-75

James Senese (sax, flauto, voce)

Mark Harris (tastiere)

Tony Walmsley (basso)

Franco Del Prete (batteria, percussioni)

1975

Harris e Walmsley sostituiti da:

Pippo Guarnera (tastiere)

Kelvin Bullen (basso)

1976

Guarnera e Bullen sostituiti da:

Ciro Ciscognetti (tastiere)

Pino Daniele (basso)

I Napoli Centrale vennero formati dal nucleo degli Showmen dopo l’ultimo scioglimento di quel gruppo, quando James Senese e Franco Del Prete, insieme con il tastierista americano Mark Harris ed il bassista inglese Tony Walmsley, adottarono un genere originale composto da jazz-rock e musica popolare napoletana abbandonando ogni traccia di rock progressivo dietro di loro. 

Con testi cantati in dialetto napoletano, già il primo singolo Campagna fu un successo. L’album d’esordio, composto da sei brani, è nello stesso genere, i testi affrontano in maniera esplicita problemi sociali mentre la musica è a tratti molto originale. 

Dopo l’uscita dell’LP, il bassista Tony Walmsley lasciò il gruppo per unirsi ad una nuova versione del Rovescio della Medaglia, subito seguito da Mark Harris, e i due vennero sostituiti dal tastierista Pippo Guarnera e da vari bassisti, Bruno Limone, Giovanni Ferla e per ultimo Kelvin Bullen, originario di Trinidad. Questa formazione suonò molto dal vivo, con alcuni concerti particolarmente importanti, a Roma con Weather Report e la Duke-Cobham Band, e poi al prestigioso festival jazz di Montreux in Svizzera, per poi sciogliersi alla fine del 1975.

Il secondo album uscì nel 1976, con l’aiuto di molti noti musicisti di studio, tra i quali i batteristi Bruno Biriaco (Perigeo), Agostino Marangolo (Flea e Goblin) e Marvin “Boogaloo” Smith, proseguendo lo stesso discorso musicale intrapreso nel primo.

Un terzo album arrivò nel 1977, i due fondatori aiutati da musicisti esterni, e lo stile è più vicino al jazz degli album precedenti. Tra i collaboratori del gruppo in questo periodo il tastierista Ciro Ciscognetti, che aveva suonato con Fabio Celi & gli Infermieri, ed il giovane Pino Daniele al basso, prima della sua popolarissima carriera solistica. Alle registrazioni di Qualcosa ca nun more partecipò anche il tastierista del secondo album, Pippo Guarnera, che nel 1976 aveva fatto parte del gruppo di Eugenio Finardi.

Dopo lo scioglimento dei Napoli Centrale, James Senese cominciò una carriera solistica con i primi due album nel 1983-84, mentre sia lui che Del Prete hanno avuto successo anche come sessionmen. Il tastierista Mark Harris, che vive ancora in Italia, ha lanciato una propria etichetta, la Saint Rock, per promuovere nuovi artisti italiani.

Una nuova formazione dei Napoli Centrale è stata creata da James Senese alla fine degli anni ’80, con Savio Riccardi (tastiere), Gigi De Rienzo (basso) e Agostino Marangolo (batteria); questa formazione ha prodotto due album, Jesceallah nel 1992, comprendente rifacimenti di brani dei primi dischi, e ‘Ngazzate nire nel 1994.  Un altro album è seguito nel 2001, intitolato Zitte! Sta venenn’ ‘o mammone. Nel 2005 è uscito un libro del giornalista napoletano Carmine Aymone intitolato Je stò ccà…..James Senese, accompagnato da un CD con sei brani prodotto dall’etichetta Suonidelsud Tutti gli album dei Napoli Centrale sono piuttosto facili da trovare, l’unica rarità è il primo LP con l’adesivo giallo originale che era sul cellophan (ma alcune delle prime copie ne contenevano un altro all’interno della copertina).  Il 45 giri ha la stessa copertina dell’LP, ma con il logo stampato. Non esistono falsi, né edizioni estere.

Je sto vicino a te – 29 marzo 1979

L’emozione per Pino, anche se contenuta, fu tanta nell’accogliere e presentare forse per la prima volta in pubblico per il suo progetto “Pino Daniele”, “suo fratello e altro nero a metà” James Senese.

Credo di aver percepito la stessa emozione, rimasta immutata negli anni fino ai suoi ultimi concerti, nonostante la lontananza e solo attraverso la tv.

Anche per noi fu un momento molto importante, che assieme a Fabrizio, Gianni e Roberto, condividemmo con gli altri componenti dei Napoli Centrale, Franco Del Prete e Rino Calabritto.

Per me, oltre al bel ricordo di quel giorno che dava inizio a questa nuova fantastica esperienza con Pino e tutti gli altri, ci fu finalmente l’occasione di suonare i nuovi piatti Tosco, appena presi dall’amico Gerardo.

Il tour promozionale per il 2° Lp “Pino Daniele”, sarebbe iniziato giusto un mese dopo al Palasport di Foggia.

Con Pino Daniele in quel periodo c’erano:

Willy David
Joseph Lodato
Marcello Todaro

e suonavano:

James Senese: sax tenore
Fabrizio D’Angelo: tastiere
Roberto Giangrande: basso
Gianni Guarracino: chitarre
Fabrizio Milano: batteria