Progressive Italia: la Maschera di Cera

di F.G. Longo –

La Maschera Di Cera nasce su iniziativa di Fabio Zuffanti (già bassista dei Finisterre) con Agostino Macor, Marco Cavani (anche loro ai Finisterre come tastierista e batterista), Alessandro Corvaglia (cantante che aveva già lavorato con Zuffanti come interprete nell’opera rock Merlin) ed il flautista Andrea Monetti.
Il primo lavoro del gruppo riprende una canzone scritta nel 1991 da Zuffanti[1] e, riarrangiata insieme ad Agostino Macor con l’aggiunta di tre nuovi pezzi, formeranno il primo album La maschera di cera, che esce nel maggio del 2002 per l’etichetta Mellow Records.
Le registrazioni del nuovo album iniziano nel settembre dello stesso anno, per venire pubblicato a marzo 2003, sempre per la Mellow, con il titolo di Il grande labirinto. Immediatamente dopo il gruppo cambia la propria formazione, con la sostituzione del batterista Marco Cavani da parte di Maurizio Di Tollo.
Il gruppo si esibisce in molti eventi live, dai quali vengono prodotti il CD Maschera di Cera in concerto ed il DVD Gouveia Art Rock 2003. Le registrazioni del terzo disco iniziano nel marzo 2005 con la produzione di Franz Di Cioccio, per essere pubblicato dopo un anno co il titolo di LuxAde per la Immaginifica Records.
Il successo dell’album porta il gruppo ed esibirsi frequentemente in Europa e negli USA. Nel 2007 La Maschera Di Cera partecipa al prestigioso NEARfest negli Stati Uniti, una delle principali manifestazioni attuali di rock progressivo[2] e nel 2009 al Progday in North Carolina (USA).
Nel 2010, sempre sotto la guida della produzione di Franz di Cioccio, la band produce e pubblica il suo quarto disco Petali di Fuoco con questa volta l’apporto di Matteo Nahum alla chitarra, in aggiunta alla line-up tradizionale.
Nel 2013 il gruppo torna alla line-up a 5 proponendo Le Porte del Domani, un album che è un omaggio al progressive italiano: La Maschera Di Cera ha infatti deciso di continuare, esattamente quarant’anni dopo, la saga dei due pianeti di Felona e Sorona (Le Orme, 1973), disco riconosciuto come un capolavoro assoluto e uno dei capisaldi del prog mondiale. Le Porte del Domani è un concept, una suite di 45′ divisa in nove capitoli, che affronta la lotta tra i due pianeti, uno luminoso e l’altro buio. Lotta che si risolverà grazie a due amanti provenienti dai due mondi e all’intervento ultraterreno della divinità che li protegge. La copertina del disco è stata curata personalmente da Lanfranco, il pittore che creò il dipinto originale di Felona e Sorona e che ha messo gentilmente a disposizione del gruppo la sua opera del 1968 Gli amanti del sogno.
Le Porte del Domani esce in CD in edizione italiana e inglese (questa con un missaggio leggermente diverso), in LP e in uno speciale box contenente la litografia su plexiglas del dipinto e tutte le versioni di CD e LP.
Dopo una pausa durata sette anni La Maschera Di Cera torna nel 2020 con un nuovo album, sesto in studio, intitolato S:E.I., La band è ora un terzetto (Corvaglia/Macor/Zuffanti) coadiuvato in studio e dal vivo da Martin Grice (sax, flauto) e Paolo “Paolo” Tixi (batteria). “S.E.I.”, acronimo di “Separazione / Egolatria / Inganno”, è composto da una suite di oltre venti minuti che occupa interamente la prima facciata, seguita da altre due mini-suite sulla seconda. I tre brani sono veri labirinti musicali, con momenti tesi e oscuri alternati a grandi aperture caratterizzate dall’inconfondibile suono del Mellotron. Rispetto al passato, influenze folk, jazz e canterburiane sono qui molto più evidenti. Dalla possente suite sinfonica “Il tempo millenario” attraverso la folkeggiante e solare “Il cerchio del comando”, fino al sinfo-jazz-hard di “Vacuo senso”.