Progressive Italia: GENNAIO 1972, LA PFM FA LA “STORIA”

di F.G.Longo –

L’album d’esordio della Premiata Forneria Marconi “Storia di un Minuto” è caratterizzato da alcuni fattori: piuttosto breve – è formato da sette brani -, con due mini suite (Introduzione/Impressioni di Settembre e Dove… Quando (Parte 1)/ Dove… Quando (Parte 2)/La Carrozza di Hans), e due pezzi interamente indipendenti (È Festa e Grazie Davvero); inoltre la scansione metrico-ritmica è sovente basata sulla divisione in 3, che sia un terzinato o propriamente un 3/4.
Principia con due brani legati l’uno all’altro, Introduzione e Impressioni di Settembre, e sono subito un ottimo esempio della loro estetica e poetica. Tutto sembra estremamente semplice, il lessico è convenzionale (tipi di scale e accordi usati), ma non il linguaggio: le connessioni strutturali, le sovrastrutture in termini di scelte di quali suoni e soprattutto l’abilità strumentale, anche nelle parti di commento o semi improvvisate (Mussida), sono infatti, in termini di perizia e fantasia esecutiva, quanto di meglio all’epoca c’era in Italia in ambito Rock.
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La PFM elabora e mette in pratica esperimenti quasi da laboratorio chimico, facendo reagire tra loro elementi strutturalmente molto diversi, manipolando forze di polarità contrarie anche in termini di musica “alta” e “bassa”, cantabilità popolare e soluzioni colte, fino a formare un nuovo composto che li soddisfi. Fisica ed estetica insieme per il concetto dell’unitarietà degli opposti, di campi di tensione, squilibri e differenze di potenziale che generano energia, continue torsioni musicali che, quando sapientemente controllate e convogliate, sprigionano dinamiche inusitate.
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📙 Estratto dal libro “PFM – Gli anni settanta”: