Progressive Italia: Antonius Rex

di F.G. Longo –

JACULA / INVISIBLE FORCE /DIETRO NOI DESERTO / ANTONIUS REX

JACULA
Antonio Bartoccetti (chitarra, voce)
Fiamma Dallo Spirito (voce, violino, flauto)
Charles Tiring (tastiere)
 
INVISIBLE FORCE
Antonio Bartoccetti (chitarra, voce)
Elisabeth d’Esperance (voce)
Charles Tiring (tastiere)
Peter McDonald (basso, batteria)
 
DIETRO NOI DESERTO
Luciano Iura (voce, organo)
Luciano Quaggia (chitarra)
Antonio Bartoccetti (basso)
Mauro Baldassari (batteria)
 
ANTONIUS REX
1974-77:
Antonio Bartoccetti (chitarra, voce)
Doris Norton (tastiere, voce)
Albert Goodman (batteria)
1978:
Antonio Bartoccetti (chitarra, voce)
Doris Norton (tastiere, voce)
Jean Luc Jabouille (batteria)
Probabilmente la figura più carismatica della scena musicale progressiva italiana, Antonio Bartoccetti (Antonius Rex) cominciò la sua carriera musicale dopo essersi trasferito a Milano dalle Marche, e formando in poco tempo gruppi come Jacula, Dietro Noi Deserto (con un singolo su etichetta Decca nel 1971!), e Invisible Force (un altro singolo nel 1971). Spesso non erano veri gruppi, ma musicisti che lavoravano dietro la figura dominante di Bartoccetti.
Il primo album, del 1969, venne registrato a Londra e stampato in un numero limitato di copie (300 + 10 promozionali) che vennero parzialmente distribuite dal produttore e proprietario dell’etichetta a sette religiose. Un album pieno di atmosfere cupe, basato principalmente su chitarra elettrica e organo da chiesa e senza percussioni, il disco è stato ristampato solo recentemente dalla Black Widow.
Nel 1971 Bartoccetti produsse due singoli con due nomi diversi: Il primo come Invisible Force, con due brani che vennero poi ripresi in Tardo pede in magiam versus e Zora; sul lato B 1999 mundi finis, poi ribattezzata con i nomi di U.F.D.E.M. e Morte al potere, è uno dei classici di questo musicista. Il secondo singolo nello stesso anno comparve sotto il nome di Dietro Noi Deserto, stavolta Bartoccetti era il bassista e compositore di entrambi i brani; questo sembrerebbe l’unico vero gruppo in cui ha militato, e il suono è più vicino al beat psichedelico degli anni ’60 che al progressivo.
Il secondo LP, normalmente considerato il suo vero album d’esordio, è Tardo pede in magiam versus, anch’esso realizzato in numero limitato di copie per una piccola etichetta (questa sembra una costante della carriera di Bartoccetti) e con una copertina identica a quella del disco precedente ma a colori mentre l’altra era in bianco e nero.
Il medium Franz Parthenzy viene elencato nella formazione insieme ai tre musicisti Antonio Bartoccetti, Charles Tiring e Fiamma Dallo Spirito (ovvero la genovese Vittoria Lo Turco, già uscita su 45 giri con lo pseudonimo di Fiamma).
Il principale ingrediente dell’album sono lunghe e spettrali parti strumentali d’organo, e la suggestiva U.F.D.E.M. (già sul singolo di Invisible Force) è probabilmente il brano migliore. Le atmosfere cupe abbondano, ed alcuni brani, come Long black magic night con parti parlate (in un inglese non eccezionale) possono essere noiose per molti.
Nel 1974 un nuovo cambio del nome ad Antonius Rex, un album intitolato Neque semper arcum tendit rex e la prima apparizione ufficiale di Doris Norton, da sempre compagna e collaboratrice musicale di Bartoccetti. A detta dell’autore, nonostante un accordo per realizzarlo con la Vertigo, l’etichetta considerò l’album troppo offensivo, per la copertina in bianco e nero che riproduceva una lettera “diabolica” del diciassettesimo secolo e per i testi troppo forti, specialmente in Devil letter. L’uscita dell’album venne allora prevista per l’etichetta Darkness, di proprietà del batterista Albert Goodman, ma il disco non fu mai realizzato ufficialmente.
Così la prima uscita commerciale a nome Antonius Rex è l’album Zora del 1977, per la piccola etichetta milanese Tickle, ancora una volta con una copertina dai contenuti molto forti, tanto da essere sostituita l’anno successivo nella seconda edizione del disco. Zora non è un grande album, nonostante sia molto ricercato dai collezionisti, e contiene alcuni rifacimenti di brani già usciti in Tardo pede in magiam versus (Morte al potere è una nuova versione di U.F.D.E.M.); gli elementi principali sono ancora una volta l’organo, le atmosfere dark, i testi occulti. I quattro brani dell’album sono composti da Bartoccetti insieme agli ex-Raminghi Franco Mussita e Angelo “India” Serighelli, entrambi citati anche nella copertina del disco. La seconda stampa dell’LP conteneva un brano aggiuntivo.
Ralefun è senz’altro il lavoro meno dark degli Anotnius Rex, con uno stile molto più vario ed un suono più ricco grazie all’uso di basso e flauto (suonati da Marco Ratti e Hugo Heredia), ma alcuni di questi esperimenti in stili diversi non sembrano molto ben riusciti.
Personaggi molto misteriosi, gli Jacula/Antonius Rex hanno fatto pochissimi concerti, come Jacula l’unica apparizione live è stata a Milano davanti ad un pubblico selezionato di 45 spettatori, mentre gli Antonius Rex apparentemente fecero un tour nel 1979, ed hanno sempre mantenuto il massimo controllo sulla loro musica, senza i limiti e i condizionamenti delle case discografiche.
Il 2001 ha visto la riedizione due delle più rare produzioni Jacula/Antonius Rex, In cauda semper stat venenum e Anno demoni, entrambe ad opera dell’etichetta indipendente Black Widow. Successivamente una ristampa del primo album di Antonius Rex Neque semper arcum tendit rex è stata prodotta nel 2002, mentre Praeternatural è finalmente uscito a fine 2003.
Nel 2005 è uscito il primo video ufficiale di Antonius Rex, Magic ritual, prodotto sia in DVD che in CD. Gli ultimi album del prolifico artista sono Per viam del 2009, Pre viam del 2011, Hystero demonopathy del 2012, tutti per la Black Widow.