Metronhomme: i segni dell’anima

I Metronhomme sono: Tommaso Lambertucci (Tastiere e Synth), Marco Poloni (Chitarre ed Elettronica), Mirko Galli (Basso), Andrea Lazzaro Ghezzi (Batteria e percussioni assortite).

Il gruppo musicale Métronhomme nasce a Macerata (MC) nell’ estate del 2003 con l’idea di sviluppare un progetto insolito, basato sulla composizione di musica originale, aperto ad un ampio tipo di sonorità e sperimentazione. I primi lavori dei Metronhomme sono caratterizzati dalla forma del “concept”: non singoli brani fini a sé stessi, ma un’unica composizione concettuale articolata in più brani, da rappresentare in un contesto teatrale. Con questo metodo, prendono vita i primi tre lavori del gruppo: L’ultimo canto di Orfeo, Neve e Bar Panopticon. Nel 2005, viene presentato lo spettacolo intitolato “L’ultimo canto di Orfeo”, una libera interpretazione musical-multimediale del mito greco di Orfeo ed Euridice. L’idea si basa sulla rappresentazione di un viaggio musicale avvalendosi dell’uso di un piccolo corpo di ballo, di voci narranti fuori campo per accompagnare lo svolgersi dei quadri musicali come un piccolo vademecum per lo spettatore e della proiezione di alcuni videoclip sincronizzati all’esecuzione live dei quadri sonori. Dopo il primo lavoro, rappresentato in numerosi teatri ed accolto favorevolmente dalla critica, e da cui viene tratto un CD della parte musicale, nel 2008 è la volta di “Neve”. Si tratta di una rappresentazione musical-teatrale liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Maxence Fermine e descrive, per il gruppo, un lavoro di ricerca, svolto insieme all’associazione teatrale “Non solo parole” di Macerata, che esplora la fusione tra strumenti musicali e teatrali, al servizio di uno spettacolo fatto di pieni e di vuoti di musica, immagini e sceneggiatura. Nel 2010, il gruppo elabora, realizza e presenta “Bar Panopticon” al Teatro Lauro Rossi di Macerata, con il contributo dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e del Comune di Macerata. Procedendo sulla strada delle interferenze tra musica, teatro e video, i Métronhomme danno forma ad uno spettacolo multimediale, sullo stile di un noir onirico musicato e recitato dal vivo, di cui compongono oltre alle musiche, anche la sceneggiatura e ne realizzano i video, avvalendosi per la messa in scena, della collaborazione di professionisti provenienti dal Piccolo Teatro di Milano.

Arriviamo all’ultimo lavoro, intitolato “Tutto il Tempo del Mondo”, che vedrà la luce in due fasi a cavallo di questo periodo di isolamento generale: una prima parte, denominata òikos, realizzata in casa, costituita da 6 brani, in pubblicazione dal 25 aprile 2020 in formato digitale su tutte le piattaforme di streaming musicale con la cadenza di un brano a settimana.

Oikos, realizzato interamente “a distanza”, a causa del Lockdown, alterna brani strumentali dove è prevalente una musica fusion delle chiare fattezze elettro/prog. (Kraftwerk- Metheny), dove l’equilibrio sonoro ci porta verso lo spazio profondo piuttosto che verso sconfinate praterie; a brani vocali, nei quali le parole si sposano alla perfezione con il tappeto sonoro, dosate con equilibrio, mai possessive o urlate sia nella fonia che nel significato, danno un senso compiuto al contesto, accarezzano l’udito dell’ascoltatore come un vero e proprio strumento.

A Oikos seguirà una seconda parte, che verrà realizzata “all’aria aperta” una volta terminato l’attuale periodo di emergenza. Al termine di questo percorso in divenire, l’intenzione del gruppo è quella di raccogliere le due parti in un unico album fisico, come una fotografia, indelebile nel tempo, di questi “strange days”.