Dominic: Musica Globale

di Roberto Pati –

Domenico Bruno, in arte Dominic, nasce a Pescia il 13/10/1991 e vive in provincia di Lucca, si avvicina al mondo della musica fin dall’infanzia, prima entrando nel coro delle voci bianche di Lucca e poi intraprendendo un percorso di danza hip hop fino all’età di 18 anni. La passione per la scrittura è sempre stata costantemente presente ma inespressa, fino all’età di 25 anni in cui ha cominciato a prendere lezioni di canto e composizione presso il Vocal Lab di Mary Filizola a Lucca e iniziato lo studio del pianoforte da autodidatta.
Il primo album intitolato “Tempesta”, uscito il 21 Novembre 2020 in digital download e formato fisico consiste in una raccolta di undici brani inediti, per la maggior parte in lingua inglese.

Tempesta è un album che lascia il segno, che si lascia scoltare e riascoltare lasciando ad ogni ascolto quel leggero langurino che ti spinge a riascoltare alla ricerca di sfumature e giri armonici sempre più accattivanti. Tempesta entra dentro con leggerezza per dilagare pregnante. costruito per durare, accarezza l’ascoltatore fino ad ammaliarlo in un susseguirsi di note tanto avvolgenti quanto decise. Un sound che affonda le sue radici nel brithpop

Molto più a suo agio con la lingua inglese con la quale riesce a tessere trame e liriche più fluide, ci porta a navigare tra Coldplay e Arctic Monkeys in brani come Open Wind, mentre Close to God ci porta in universo più propriamente  Florence and The Machine. Nel dittico Escape, Lost, tra i brani più ispirati, ci immergiamo tutti d’un fiato in arie Oasis, mentre nelle ballad come: Arms e I’m Afraid si respira tanto Damien Rice con aloni di The Smiths, presenti un po’ ovunque. Un capito a parte merita Promise To Stay, una ballata, bella! nel senso esteso del termine, di quelle che restano nel tempo, di quelle senza tempo, tanto sono ben fatte e ben cantate, con la forza di un singolo da classifica, da passaggi radiofonici senza soluzione di continuità. Tempesta e Quiete, ad eccezzion fatta per il prologo It’s Coming Down, aprono e chiudono l’album, dando un taglio atipico a tutto. I due brani più emotivamente descrittivi, che racchidono il senso di tutto il lavoro che descrivono in modo suggestivo un percorso interiore alla scoperta della Tempesta che risiede in ognuno di noi e che coesiste assieme ad un perimetro di Quiete dove ordine e ilcaos trovano il loro perfetto equilibrio. Tempesta e Quiete, Quiete e Tempesta; e dentro un mondo musicale che si trasforma scoppia e riforma, in un reticolo di emozioni.

Dominic si distingue grazie a sonorità alternative e a forte emozionalità con influenze “british” pop/rock e l’utilizzo di una narrativa
caratterizzata sia dal punto di vista della scrittura che dal punto di vista musicale da climax emotivi e strutture atipiche ma funzionali
al racconto di una storia che nasce, si sviluppa, subisce evoluzioni ed involuzioni e trova la sua conclusione, spesso evocativa e
spirituale.

“Ciò che cerco di fare quando scrivo una canzone o compongo una melodia, è cercare di raccontare una storia descrivendone le
varie fasi emotive, e tendo a non dare mai troppi dettagli o scendere molto nello specifico, in quanto credo che ogni forma d’arte
debba stimolare un pensiero ed un’emozione incondizionata dal vissuto dell’artista; non cerco di raccontare una verità, ma di
stimolare l’ascoltatore a scoprire la propria. Oltre al testo, è estremamente fondamentale per me che anche la musica segua lo
stesso corso e sia funzionale al racconto della storia e che quindi si sviluppi e trovi la propria dimensione all’interno della canzone.”