i Creedence: 16 ottobre 1972 lo scioglimento

di F.G. Longo –

È il 16 ottobre del 1972 e così come rievocato dalle parole di Doug Clifford, si chiude la storia dei Creedence Clearwater Revival, una delle band fondamentali del rock; secondo alcuni la più importante nell’aver definito il passaggio del suono dal rock’n’roll seminale al rock che impazzerà dalla fine degli anni sessanta.


Per capire l’importanza della band californiana bisogna risalire alle loro radici, alla fine degli anni ’50. Gli inizi sono sotto il segno di Tom Fogerty, fratello maggiore di John, il futuro leader del gruppo. Tommy Fogerty & The Blue Velvets suonano un canonico quanto sanguigno rock’n’roll e sono formati da tre compagni di scuola di El Cerrito: Tom canta e suona la chitarra, Stu Cook il basso e Doug Clifford la batteria. A loro si aggiungerà il giovane fratello minore di Tom, John Fogerty. John è a sua volta cantante e chitarrista; il problema è che è molto più bravo di Tom e questo sarà in una volta il seme sia del successo che dello scioglimento. John è decisamente più efficiente anche nelle pubbliche relazioni e in breve diventa l’uomo di fiducia di Bob Di Sousa, proprietario della Sierra Sound; è così i ragazzi si trovano finalmente in studio di registrazione.


Siamo alla fine del 1961 e purtroppo i pezzi registrati non hanno nessun successo. I quattro si dividono e si trovano impieghi più consoni alla loro provenienza sociale. Tom sostituisce la chitarra col volante di un camion, Doug è assunto come guardiano notturno e Stu inizia a collaborare con lo studio legale del padre. Solo il caparbio John rimane nell’ambiente, iniziando a collaborare con la Fantasy, etichetta specializzata nel jazz.


Saul Zaentz, il dispotico burattiniere della Fantasy, decide di dare ai giovani un’ultima possibilità e i quattro si trovano di nuovo a registrare come The Visions. O almeno pensano così, visto che poi i pezzi vengono pubblicati a nome The Golliwogs (creature di alcuni libri per bambini dell’800). Il riscontro è maggiore, ma la chiamata alle armi di John cristallizza una situazione che diverrà esplosiva proprio grazie a questa pausa. Nel periodo lontano da casa John ha modo di aprire i suoi orizzonti e di affinare la tecnica in preziose jam con altri musicisti. Al ritorno prende definitivamente le redini e il sopravvento negli equilibri della band.


I Golliwogs spariscono per fare spazio ai Creedence Clearwater Revival e a un sound totalmente nuovo che sarà chiamato Bayou Country. Il nome – racconta John – venne ispirato dal nome di un vecchio amico (Creedence Newball, n.d.r.), dallo spot di una birra (It’s cool, clearwater) e dalla volontà di recuperare le radici del r’n’r. È subito successo. Il primo, omonimo album è un esplosivo concentrato di cover e pezzi originali.


L’attacco che li consegna alla storia è di quelli che danno i brividi: I Put A Spell On You, classico minore del folle shouter blues Screamin’ Jay Hawkins è una delle più belle cover mai realizzate. La voce di John Fogerty è pura dinamite, la sua sottovalutata tecnica chitarristica fa già scintille. Il suono che riesce a tirare fuori dalla sua Rickenbaker è unico, saturo e acido, tecnico quanto basta ma all’apparenza grezzo e melmoso quanto le paludi del bayou che vuole evocare. La compattezza del suono della band è mostruosa, l’unico punto debole è forse la debolezza dei pezzi originali. Lacuna che verrà ampiamente colmata nei lavori successivi.
Si deve infatti aspettare il successivo e programmatico Bayou Country perché il sound dei Creedence Clearwater Revival sia portato a compimento.


Volevamo conoscere il nostro valore e l’unico modo per appurarlo era confrontarci con maestri del calibro di Dale Hawkins e Bill Haley: le nostre canzoni al cospetto di grandi songs degli anni cinquanta. Una sfida che riuscimmo fortunatamente a vincere alla grande. Queste le parole di Doug Clifford a proposito del difficile secondo album.
Il Bayou Country è il suono che identificherà i CCR e sarà di importanza fondamentale per tutta l’americana. Il bayou, da un’antica parola degli indiani Choctaw (ruscelletto), è un tipico habitat di Lousiana e Texas. Realtà che i Creedence Clearwater Revival faranno proprie, nonostante le origini californiane, e che anzi andranno a opporsi ai suoni psichedelici, lisergici e intellettuali del movimento di San Francisco. E darà ai quattro la fama di reazionari.


Il bayou è qualcosa di affascinante e tremendo al tempo stesso– è Fogerty a parlare – È una cosa che l’uomo non può né capire né distruggere, perché cresce troppo velocemente. Il progetto iniziale era quello di creare una sorta di territorio musicale pieno di paludi, alligatori e fantasmi.


In parole meno suggestive, il sound dei Creedence Clearwater Revival trova una terza via tra il r’n’r acrobatico di Chuck Berry e il blues ritmico e selvaggio di Bo Diddley, dando vita al suono del nascente rock.


Non potevo più fare le cose che volevo– dichiara Tom – cioè cantare e scrivere le canzoni. All’inizio, prima ancora di chiamarci CCR, ero io il cantante del gruppo, mentre John ha imposto il suo ruolo di leader unico. Oggi sembra che il merito del successo della band sia solo suo, ma non è così. Abbandonare il gruppo significa per me riscattare la mia indipendenza, come autore, come cantante e come chitarrista.


Il primo istinto dopo l’abbandono di Tom è quello di andare avanti, tuttavia il raffazzonatoMardi Gras, al netto di qualche buon pezzo, mette in chiaro le cose: senza Tom Fogerty i Creedence Clearwater Revival non sono più gli stessi. Gli equilibri sono minati, gli anni spesi in tour hanno logorato la situazione e il capolinea inizia a delinearsi.
La pietra tombale sui Creedence Clearwater Revival la inchioda John Fogerty, ansioso di intraprendere una carriera solista che dura tuttora: Per i primi dieci anni fu una cosa meravigliosa, un sogno divenuto realtà. Poi Tom se ne andò anticipando una scelta inevitabile.

Continuando avremmo rischiato di rovinare un passato semplicemente fantastico e ancora oggi mi chiedo come mai ci mettemmo tanto a decidere di separarci.
Negli anni a seguire i Creedence Clearwater Revival non si fecero mai tentare da reunion milionarie.

Tornarono a suonare insieme solo in due occasioni che nulla avevano a che fare con lo show business: il matrimonio di Tom e un improvvisato concerto alla vecchia scuola di El Cerrito, dove tutto era cominciato.