Anèdone: “Io o il Mondo”. Musica oltre l’orizzonte.

Io o il mondo“!Musica oltre l’orizzonte, che sia il profilo sinuoso di una duna dorata del deserto del Sahara, piuttosto che l’immenso cangiante di una banchisa polare.

Francesco accarezza le note coccolandole prima di darle alla luce. Francesco costruisce versi con cura, rispetto e Riverenza verso le parole, preziose in quanto rare, mai banali. In IO O IL MONDO, tutto è volutamente sobrio, trascendentale. Le perle di questo album si susseguono senza soluzione di continuità, sperimentando concetti che spaziano dai grandi classici alla new Age. Il suo amore per Battiato è tangibile, come tangibile è l’influenza di certe World music, Brian Eno su tutti.

La superficie delle cose, l’album con il quale ho conosciuto Anèdone, affondava le carni alla ricerca di nervi scoperti, seppur senza clamore. Cercava appigli nel sottobosco della musica italiana colta.

Oggi a distanza di qualche singolo, ci propone uno spaccato di realtà tutta da sondare, dove i singoli pezzi possono essere di volta in volta, spunti piuttosto che viaggi alla ricerca del proprio centro di gravità permanente. Nulla e banale o scontato.

Afronauta e L’uomo alla finestra, ci tengono aggrappati con eleganza al concetto classico di canzone. La Grande nave ed Elektroballad ci spingono oltre l’orizzonte, oltre il mare, a sud quanto a nord, al passo sinuoso di una carovana di Berberi a tracciare sempre nuovi sentieri tra le dune, oltre le onde dentro il suono del vento che sia lieve piuttosto che impetuoso. Quasi canzone, a mio avviso il punto più alto di un album la cui qualità è già molto elevata.

Ascolto e riascolto cercando ciò che Francesco ha nascosto tra le note. Si coglie pregnante la sintesi del suo passato musicale, rielaborato e reso funzionale al suo presente.

Un lavoro maturo,” Io e il mondo“, per certi aspetti anche troppo.
Un lavoro complesso, non per tutti, che poi in un certo senso è il suo limite.