Stefano Capece (Weet): Siamo tutti specchi

Stefano Capece aka Weet, classe ’91, si trasferisce a Londra sei anni fa. Si forma sul palco con una visione prettamente street, tra un contest di freestyle e l’altro, maturando in seguito un nuovo modo di fare musica grazie al trasferimento in terra britannica…

Due album alle spalle: Shelter from the Storm (2016) e Piovono Gatti e Cani (2020) e tanta personalità che trasuda da ogni nota del suo ultimo singolo: Specchi (feat Tamì). Una sorta di sintesi del percorso che lo ha portato fino ai giorni nostri. Ricorda tanto Carl Brave e Franco 126? Beh, e allora, tutti veniamo da qualcosa e romano lo sarà pure lui anche se la sua inglesità si avverte nella sua essenza vocale che oltre alla romanità dei già citati, sfrangia introspezioni e umori in sicuro incedere, coccola le parole da cantautore raffinato che sa giocare con esse, e da esse sa tirare fuori emozioni autentiche. Weet ci racconta gli specchi e il caleidoscopio che essi formano, va oltre il rap, screma le sue influenze risultando piacevoli anche a chi di rap non vivrebbe. E’ una canzone, solo una canzone, ma è pura come il cristallo e autentica come l’immagine riflessa in un specchio privo di aloni.